Melisso di Samo
Melisso,
nato a Samo tra il 490 ed il 480 a.C. era l'ammiraglio della flotta di
Samo, dotato di grande abilità strategica fu capace di mettere
in difficoltà le armate ateniesi nello scontro con la sua patria.
E' quindi ragionevole sospettare che l'oblio o il disprezzo espresso
dai filosofi ateniesi, ed in particolare di Aristotele fondasse anche
su vecchie ruggini extra-filosofiche. Anche la sua opera fu orientata
ad affermare le tesi di Parmenide, ma a differenza di Zenone inserisce
alcune varianti. Innanzitutto contraddice l'idea di Parmenide che considerava
l'Essere come una sfera. Secondo Melisso l'Essere non può essere
limitato e quindi non può avere confini ma deve essere infinito.
Attraverso un ragionamento molto rigoroso Melisso definisce le caratteristiche
dell'Essere:
a) L'Essere è eterno perché non c'è stata creazione
in quanto ciò che esiste non può essere creato da ciò che
non esiste, ovvero l'Essere non può nascere dal non-Essere.
b) Se L'Essere è eterno allora non può essere finito perché altrimenti
avrebbe un inizio ed una fine c) Se è eterno e infinito allora
deve essere unico, perché nell'ipotesi che fossero due ognuno
sarebbe il limite dell'altro e quindi non potrebbero essere infiniti,
contraddicendo quindi l'ipotesi b. d) Se l'Essere è eterno, infinito,
unico allora deve essere anche omogeneo, perché non potrebbe essere
composto di parti diverse tra loro altrimenti non sarebbe più unico
come affermato nell'ipotesi c ma sarebbe molteplice.
e) Se l'Essere è eterno, infinito, unico e omogeneo deve anche
essere immobile, perché essendo infinito non ha alcun luogo dove
andare dove già non sia.
Melisso afferma che l'Essere è anche inalterabile, perché se
cambiasse anche di un solo capello in diecimila anni allora entro la
fine del tempo si autodistruggerebbe. (https://it.wikipedia.org/wiki/Melisso)